I16 Cercando di salvare un ragazzo
Narratore: Ester Reporter: Alice Guadiero
Io avevo venticinque anni e la mia vita era difficile. Mio marito non aveva mai fumato... sotto le armi gli davano dei soldi per comprare le sigarette. Lui però metteva via i soldi e una volta tornata a casa, ha acquistato una bicicletta con quei soldi: una ''Frera'' acquistata da Montini, costava 7.000 franchi.
Il dottore, che viveva a villa Frova, a Cavasagra, aveva un fratello che era partigiano. Mi chiese un giorno di andare a prendere un ragazzo a San Marco di Resana. Questo povero ragazzo si era rovesciato in un fosso ed era finito con il torace sopra ad alcuni ceppi di legna tagliata, così si era gravemente ferito.
Avevo due bambini, un vecchio a cui badare, altri due bambini di cui mi prendevo cura perché era morta la loro mamma. Riempii allora la borsa di garze, alcool e medicine.
Se avessi trovato i tedeschi, mi avrebbero uccisa. Sono partita in bicicletta. Vedo davanti a me le SS, facevano paura. Arrivata al paese, andai a bussare all'osteria e trovai chiuso. Battei sulle finestre e mi risposero: "Signora, oggi non apriamo per nessuno, perché siamo in gran lutto.
Allora io dissi: "Dove abita Alfonso Mason? ". Giunta da Mason dissi: "Sono venuta a prendere Giorgio Merenda" loro mi chiesero come l'avrei portato a casa. Io dissi: " Non c'è nessuno che abbia un cavallo?." Alfonso Mason mi rispose: "Io ho un cavallo, ma come si fa a portarlo? Per le strade non si può correre! Bisogna passare per i campi, ma come si fa a far passare la carrettina per i campi? Hanno già fatto sette morti."
Abbiamo preso due lunghe tavole di legno, le abbiamo messe di traverso, abbiamo fatto passare la carrettina ed abbiamo attraversato un grande fossato. Poi siamo andati avanti in mezzo ai campi.
I Mason avevano vestito il ragazzo con gli abiti dei loro figli e siamo venuti ad Albaredo. Lo abbiamo portato a casa mia, dormiva di sopra, ma stava male.
Durante la notte lo abbiamo portato all'ospedale e lo portarono in sala operatoria. Con noi c'erano la nonna, la sorella e la mamma del ragazzo.Il padre non era presente, era prigioniero in Germania.
Sotto ad un portico c'era un mucchio di soldati tedeschi morti accasciati l'uno sopra l'altro in disordine.
Operarono il ragazzo ma non riuscì a sopravvivere perché le ferite erano gravissime. Il funerale fu celebrato il giorno 12 o 13 di maggio. Andai anch'io, naturalmente.
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